Nel mondo della comunicazione digitale, specialmente per ristoranti, pasticcerie, locali e food blogger, una foto può vendere molto più di mille parole. Ma non tutte le immagini funzionano: ci sono scatti che scrolli via senza pensarci, e altri che ti fanno allungare la mano verso lo schermo. Vediamo perché.
🍝 1. Non mostrare tutto, racconta una storia
Una bella pizza vista dall’alto è ormai uno standard. Ma una mano che la taglia, un filo di mozzarella che si stende, il piatto poggiato su una tovaglia “vissuta” raccontano qualcosa in più. Il cibo non è solo estetica: è esperienza, emozione, contesto.
💡 2. La luce è tutto
Niente flash. Mai.
La luce naturale laterale (vicino a una finestra) è la tua migliore alleata. Crea ombre morbide e texture vere. Se fotografi in interno, usa pannelli riflettenti bianchi per bilanciare, oppure una luce calda e diffusa per simulare il sole.
🎨 3. Occhio al colore (e alla composizione)
Il rosso dei pomodori, il verde del basilico, l’oro della crosticina: i colori raccontano freschezza e gusto. Sfrutta il contrasto cromatico, ma senza esagerare. E lascia sempre un respiro nell’inquadratura: il cibo ha bisogno di “aria” per esprimersi.
📱 4. Smartphone o reflex?
Non è la fotocamera, è l’occhio.
Anche uno smartphone può fare miracoli, se sai cosa vuoi comunicare. L’importante è curare l’inquadratura, la luce, e fare una minima post-produzione (luminosità, contrasto, nitidezza).
🧠 5. Dai un senso alla foto
Una torta da sola è bella. Ma la stessa torta con una fetta già servita, una forchetta usata, una tazza di tè accanto… racconta un momento. È questo che fa fermare lo scroll. L’emozione nel piatto.
🎯 Conclusione: vendi sapore, non solo immagine
Le persone non vogliono vedere il tuo menù, vogliono immaginarsi lì. Il potere di una foto non è solo visivo: è evocativo. E una buona comunicazione food parte da uno scatto che parla.
Vuoi che i tuoi piatti facciano venire fame anche a chi sta solo guardando il telefono?
Parliamone.
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