Ci sono testimonial che non parlano, ma vendono. E funzionano. Anzi, funzionano benissimo.
Parliamo degli animali nella comunicazione pubblicitaria: cani, cavalli, delfini, ma soprattutto… gatti.
Nel corso della storia della pubblicità, gli animali sono stati impiegati per generare empatia, attenzione e immediatezza. E se per decenni il cane è stato il re indiscusso degli spot (con il suo carico di fedeltà e tenerezza), negli ultimi anni c’è un nuovo protagonista: il gatto. Ironico, snob, indipendente, virale. Il felino ha scalato il podio, trasformandosi in un asset creativo su cui molte aziende hanno puntato — e vinto.
🎯 Perché gli animali (e in particolare i gatti) funzionano?
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Attirano l’attenzione
Il cervello umano è predisposto a reagire a stimoli “teneri”, con occhi grandi e musetti espressivi. È la cosiddetta cuteness appeal. Ecco perché un cucciolo in una campagna può fare più engagement di qualunque claim. -
Creano empatia
Gli animali abbassano le difese, suscitano emozioni positive e umanizzano il brand. Un cane o un gatto nello spot ti fa pensare: “Questo marchio è simpatico. È come me.” -
Aumentano la memorabilità
A distanza di tempo, si ricorda più facilmente “quella pubblicità con il gattino” che non lo slogan. -
Generano contenuti virali
I video di gatti sono da anni tra i contenuti più condivisi del web. Le aziende lo sanno e cavalcano l’onda: YouTube, TikTok, Instagram… ogni giorno nuovi mici diventano testimonial di prodotti e servizi.
😼 Il caso del “gatto protagonista”
Pensiamo a Sheba, con i suoi spot patinati e sensuali, dove il gatto è protagonista assoluto, servito e venerato come un sovrano. Oppure Whiskas, con la sua comunicazione tutta orientata a rafforzare l’identità del micio: elegante, curioso, selettivo.
Ma i gatti hanno ormai sfondato anche i confini della pet industry. Li troviamo in campagne di assicurazioni, banche, e persino nel mondo tech. L’animale non è più solo il “consumatore finale” (come in uno spot di croccantini), ma diventa metafora del cliente stesso: esigente, libero, imprevedibile.
📈 Un vantaggio strategico (se ben usato)
Inserire un animale in comunicazione non è una moda: è una scelta strategica. Ma funziona solo se coerente con il tono di voce, il target e il posizionamento del brand. Non basta “mettere un gattino” per avere like: serve una narrazione che abbia senso.
Ecco alcuni esempi:
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🐶 Cani per messaggi di affidabilità e protezione
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🐱 Gatti per messaggi di unicità, autonomia e stile
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🐴 Cavalli per veicolare potenza, eleganza e prestigio